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Le erbe selvatiche

DSC_1644    Quali erbe selvatiche mangiare ?

A giugno preparatevi a scampagnate armati di coltellino e saccoccia per la raccolta delle erbe selvatiche! Buonissime da mangiare, ricchissime di proprietà, ecco quelle per le quali io vado pazza! Boraggine, Tarassaco, Asparaggine, Grugno, Barba di becco, Scarpigno.
Prima di dedicarsi alla loro raccolta è, però, indispensabile sapere che:
1. Non si raccolgono in luoghi poco puliti e inquinati, con possibili contaminazioni di sostanze tossiche quali pesticidi, aflatossine, elementi radioattivi, metalli pesanti come piombo, mercurio, cadmio e arsenico;
2. Evitare aree nei pressi di fabbriche e industrie;
3. Non raccogliete niente sui cigli delle strade.

Acetosa

Dell’acetosa si raccolgono le foglie in marzo e aprile. È comunemente conosciuta come acetina, erba brusca e ossalina; si mangiano le foglie il cui sapore è leggermente acidulo. L’acetosa si può riconoscere dal gambo rosso striato e dalla fioritura di maggio – settembre che presenta grappoli di colore verde e/o rosa.
Il sapore acidulo e amarognolo indica le sue virtù diuretiche e depurative, rinfrescanti e antinfiammatorie.
Come si usa: l’acetosa è ottima in insalata cruda, nei risotti o in frittata, soprattutto le cime giovani e tenere.

Grespino Comune (Sonchus Oleraceus)

Plinio il Vecchio ci tramanda che Teseo, prima di inoltrarsi nel labirinto per uccidere il Minotauro, si nutrì con un bel piatto di grespino comune.
Questa ottima pianta commestibile la si può raccogliere nei capi di tutta Italia propri adesso: le sue foglie, in questo momento di sviluppo, sono tenere e non troppo fibrose.
Questa pianta veniva impiegata in erboristeria per le sue proprietà depurative, diuretiche, epatodetossicanti e sopratutto per la sua azione coleretica (stimolante la bile), ma oggi quasi completamente trascurata. La radice si usava, una volta tostata, quale miscellanea per il caffè
Come si usa: cruda in insalata, mista ad altre erbe di campo, lessata, usata quale contorno, condita con olio e limone o passata in padella con qualche spicchio di aglio.

Dragoncello

Del dragoncello, in marzo, si raccolgono le foglie. Il suo aroma è pungente, molto aromatico e per questo utilizzatissimo in cucina come spezia.
Oltre ad essere aromatico, il dragoncello è anche digestivo, stomachico, vermifugo.
Come si usa: per aromatizzare verdure crude in insalata, uova, frittate o sottoli fatti in casa. Si può essiccare, ridurlo in polvere e conservarlo in vasetti.

Raperonzolo selvatico

Il raperonzolo (Campanula rapunculus) è una pianta della famiglia delle campanulacee.
Il raperonzolo o raponzolo cresce spontaneamente in molte parti della penisola, si può trovare nei terreni incolti, nei boschi, nei prati fino a una quota di circa 1500 m. In alcune zone d’Italia però è vietato raccoglierlo. È tuttavia possibile coltivarlo nel proprio orto comprando i semi presso i negozi specializzati o recandosi da qualche coltivatore.
Si mangia la foglia di marzo, ma si trova nei campi tenerissimo anche in febbraio: la radice assomiglia a una carota, è leggermente amarognola ma con retrogusto di nocciola.
Le foglie hanno, invece, un gusto leggermente amarognolo e un leggero profumo di bosco.
Il raperonzolo ha proprietà disinfettanti e antinfiammatorie, è una verdura molto indicata per i diabetici, è ricco di vitamina C, fibre, proteine e sali minerali.
Come si usa: le foglie e le radici tagliate sottilmente si gustano in insalata. In alternativa è possibile attendere l’ingrossamento delle radici, che possono diventare lunghe fino a 10 cm, e consumarle cotte, per esempio fritte nel burro.

Silene

La Silene vulgaris o italica si raccoglie in marzo-aprile, per la precisione i germogli. È un’ottima erba spontanea, amarognola e piccante. In Italia centrale è denominata striduli, si mangiano saltati in padella con aglio e olio, in frittata, nelle minestre di stagione, ma anche nel ripieno di tortelli saporiti.
I germogli di silene sono ottimi bolliti per cinque minuti in acqua, conditi con olio e limoni e serviti d’accompagnamento alle uova lesse.

Tarassaco


In quanti modi lo avete sentito chiamare? Pisciacane, piscialletto, radicchio selvatico… questa fantastica e comune erba selvatica presente praticamente in tutta Italia, si consuma tutta. Le foglie si consumano fresche ma anche essiccate come dispensa; dalle radici se ne estrae il succo e si conservano in vasi di vetro previa essiccazione. Il tarassaco è un depurativo, diuretico, tonico, lassativo eccezionale: le foglie fresche – ma lasciate anche un poco di radice che conferisce quel sapore amarognolo squisito – si mangiano stufate in padella con olio e aglio e poi condite con limone, in frittata, in zuppa insieme alle ortiche e legumi, in sformati e come ripieno di pasta fresca. I bocci di fiore di tarassaco sono buonissimi in salamoia: fate bollire in 1 litro di aceto con 2 cucchiai di sale, raggiunta l’ebollizione scottate per due minuti i boccioli di tarassaco. Scolare e lasciar asciugare anche per una notte i boccioli su un telo di cotone coperti con un altro telo. Invasate i boccioli aggiungendo alloro, bacche di ginepro, coprite di olio d’oliva: fate riposare almeno due settimane. Più aspetterete, più questi stuzzichini saranno saporiti.

Valerianella


Una piccola insalatina a ciuffi facilmente riconoscibile chiamata anche songino, gallinella di campo, lattughino, molesino e dolcetta. È ottima gustata fresca in insalata ed ha proprietà depurative, emollienti, lassative e rimineralizzanti.

Viola mammola (che mi cresce anche in giardino)

viola mammola

Bellissima, profumatissima, indice che la primavera sta arrivando… ed è anche buona! È la viola mammola, anche detta viola odorata, dal dolcissimo profumo inconfondibile. Con i suoi fiori potrete fare un ottimo sciroppo dissetante se diluito in acqua, potrete candirli per decorare i dolci, oppure aggiunti nelle insalate primaverili. Che bontà!

2 comments

  • June is the best month to pick spontaneous edible plants.

  • June is the best month to pick spontaneous edible plants.

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